Alessandro Salvati
L'innovazione e la minaccia degli ippopotami
Come una sindrome può minacciare la capacità della tua impresa di innovare

No, non parlo del grosso mammifero erbivoro africano.
Mi riferisco alla Hippo syndrome (acronimo di Highest Paid Person’s Opinion) di cui soffrono molte aziende, soprattutto le più strutturate, e che potrebbe portarle ad una scarsa capacità di innovare.
Cosa si intende per opinione della persona più pagata?
HIPPO è un'attitudine che si assume di frequente in azienda rispetto alle scelte, indipendentemente dalla sua grandezza: le decisioni spesso vengono prese assumendo come verità incontrovertibile, l'opinione espressa dalla persona più pagata nella stanza.
È stato dimostrato da uno studio della Rotterdam School of Management che tale sindrome porta a ridurre notevolmente le possibilità di successo di un progetto, e questo avviene perché le opinioni dei collaboratori junior o fuori dal coro, non vengono quasi mai considerate, portando molto spesso il gruppo a prendere decisioni che, più che innovare, mirano a mantenere lo status quo.
Come sconfiggere gli Hippo?
È stato dimostrato che ragionare solo seguendo la seniority riduce le performance sul lungo periodo. Quindi, che aspettiamo a cambiare?
Semplice, abitudini.
Non siamo abituati, nella società di oggi, a ribellarci all'autorità. E così strano che, molto spesso va a finire che coloro che si ribellano lo fanno in maniera così tanto esagerata da generare l'effetto contrario rispetto a quello sperato.
Ma per fortuna esistono degli antidoti politically correct che possiamo innestare nelle nostre aziende ogni giorno per combattere questa sindrome dall'interno:
1. Aumentare i momenti di aggregazione e di condivisione delle iniziative
I momenti di condivisione, che siano legati ad aspetti puramente ludici o di condivisione delle strategie aziendali, non sono mai tempo perso.
Momenti così aiutano i membri del team a sentirsi parte integrante dell'azienda, li spronano a pensare alla big picture invece che al proprio orticello, permettono un allineamento tra reparti ed aree che altrimenti difficilmente si incontrerebbero, facilitando una contaminazione positiva interpersonale.
2. Ridurre i segnali e le differenze di trattamento
Servono ancora stanze personali, targhette o posti auto? Laddove possibile, è importante limitare questi segnali che possono tramutarsi in vere e proprie barriere tra le persone.
Incitare la disponibilità al confronto su tutti i livelli è la chiave giusta.
3. Incoraggiare la partecipazione attiva
Le persone hanno bisogno di poter dare il proprio contributo senza sentirsi giudicate o non considerate. Trovare il modo di raccogliere feedback in azienda, anche in modalità anonima, aiuta a collezionare informazioni e consigli da tutti i livelli aziendali.
4. Non penalizzare il fallimento
L'errore, se causa di iniziativa o ricerca di nuove opportunità, deve essere premiato e non criticato. Solo così si potrà generare in azienda una cultura vicina alla pari di quelle create dalle aziende di successo.
Come sempre non c'è una ricetta segreta. Si tratta di un percorso, e come tale, comporta alti e bassi, vittorie e fallimenti, ma se il risultato sarà quello di evitare gli ippopotami, beh... allora ne sarà valsa sicuramente la pena.