Alessandro Salvati
Come capire se stai soffrendo della sindrome dell'impostore
Se sei un Product Manager, almeno una volta nella vita ne hai sofferto.

Lo so, sarà capito anche a te, di sentirti inadeguato e di pensare di non avere la soluzione alle problematiche che stai affrontando a lavoro. Hai pensato che, forse, a prendere quella decisione non dovresti essere tu, ma qualcuno con maggiori competenze teniche, o che avresti bisogno di più dati per fare la scelta giusta.
Questa sensazion in psicologia viene idenficata come Sindrome dell'impostore. La sindrome dell'impostore è risaputo, non colpisce solamente chi si occupa di prodotto, per una serie di motivi però è molto comune nei Product Manager.
Se sei un Product Manager, ti starai chiedendo, come faccio ad essere sicuro che hai sofferto di questa sindrome almeno una volta nella vita?
Sono sicuro perchè il Product Manager è una figura trasversale e molto orizzontale, in grado di comprendere e valutare tutti gli aspetti che caratterizzano un prodotto, ma nessuno di questi in maniera specialistica.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a ritenerti inadeguato? Ho provato ad elencarne alcuni basandomi sulla mia esperienza, anche se già so che non saranno esaustivi:
la professione del product manager è molto recente e i primi corsi universitari o master stanno nascendo solo recentemente, ma la realtà è che ognuno ha costruito la propria professionalità attraverso un continuo learning by doing;
per lo stesso motivo, non esistono pattern di misurazione del successo di un product manager nè, soprattutto, esiste una schematizzazione del ruolo che vale per tutte le aziende;
lavorando a stretto contatto con sviluppatori, data scientist, ricercatori e tutta un'altra serie di specialisti ed esperti è comune sentirsi la persona più stupida all'interno della stanza;
la trasversalità, a cui accennavo precedentemente, molto spesso crea nei colleghi aspettative molto alte e la contestuale credenza di poter sempre contare su di te per risolvere qualsiasi problema;
siamo considerati i CEO del prodotto, i massimi esperti e conoscitori di quest'ultimo, questo perchè prendiamo le decisioni e abbiamo l'ultima parola su tutto ma, "da grandi poteri, derivano anche grandi responsabilità" ed è facile che si generi in noi il seme del dubbio;
non c'è un giorno trascorso senza ritrovarci ad aver a che fare con problemi che emergono inaspettatamente. Fatto 100 di una giornata, 80 lo passiamo a risolvere problemi, ma la dura realtà è che purtroppo capita spesso di non riuscirci o di dover scegliere il male minore. E questo è uno dei motivi per cui è praticamente impossibile spiegare il mestiere e, tornando al primo punto della lista non esistono manuali o corsi universitari che possano davvero insegnartelo.
Rileggendo quello che ho scritto, sembrerebbe impossibile non rimanere incastrati e subire costantemenre gli effetti negativi che la sindrome dell'impostore porta con sè. Questa lista di punti, che a una prima occhiata può far sembrare il lavoro del product manager un inferno, in realtà fa di questa professione uno strumento unico in un mondo in continua evoluzione come quello moderno.
È quindi nella possibilità di spaziare su più ambiti e agire da outsider rispetto a pensieri troppo fossilizzati su passate esperienze e credenze, che si ritrova l'arma in più di un product manager e che ti permette di pensare "out of the box".
Ma allora come superare questa sindrome ed abbracciarla trasformandola in un punto di forza?
Proprio perchè non possono esistere manuali, non possono nemmeno esistere ricette o formule magiche per non rimanere intrappolati nella sindrome dell'impostore, ma basandomi sulla mia esperienza personale ho provato a buttare giù un pò di trucchi che nel mio caso hanno funzionato.
1. Includi gli altri membri del team nelle decisioni
Rendendo partecipi delle tue decisioni i tuoi colleghi ottieni una serie di benefici. Il primo è quello di riuscire, tramite il confronto, ad acquisire nuove conoscenze che potrai sfruttare in futuro. Inoltre potrai beneficiare del famoso detto "l'unione fa la forza", ti renderai conto infatti che la risoluzione di problemi complessi è molto più semplice se affrontata in team. Non ultimo, includendo nel processo decisionale il team, la sua resistenza ad eventuali cambiamenti imposti delle tue scelte sarà meno probabile.
2. Prendi atto del fatto che siamo tutti umani
Tutti abbiamo delle paura e tutti abbiamo delle debolezze, quindi se pensi di essere meno qualificato di altri a fare il tuo lavoro, tieni conto del fatto che anche gli altri potrebbero pensare lo stesso di loro stessi.
3. Nessuno è "tuttologo"
O meglio, quelli che dicono di esserlo mentono. Tutti prendiamo decisioni basandoci sui dati e sulle conoscenze a nostra dispozione. Nella maggior parte dei casi entrambi sono limitati, questo però non deve indurci a non prendere decisioni, ma a cercare di fare del nostro meglio nel reperire più informazioni possibili che ci permettano di prendere la decisione migliore possibile, date le circostanze.
4. Renditi conto che errare è umano
Chi prende decisioni, può sbagliare. Chi non fa non sbaglia. Sbagliare ci permette di fare meglio in futuro perchè avremo imparato dai nostri errori.
5. Serviti dei dati per prendere decisioni
L'unico strumento incontrovertibile che hai a disposizione per far valere la tue scelte sono i dati. Senza dati la tua è solo un'opinione e troverai sempre qualcuno pronto a controbattere basandosi su sue credenze o preconcetti. Siamo tutti umani e le nostre esperienze pregresse, soprattutto quando si parla di prodotti digitali, tendono a giocarci brutti scherzi. Basandoti sui dati per prendere le tue decisioni, sarai in grado di costruire una solida difesa rispetto a quest'ultime, anche quando in seguito potrebbero rivelarsi non produttive.
6. Ricorda: l'onesta paga sempre
Se qualcosa non ti è chiaro, non farti problemi a chiedere una spiegazione in più. Molto spesso, specialmente in un mondo fatto di smart working e grandi distanze, le informazioni fanno più fatica a circolare, se c'è qualcosa che non ti convince a pieno oppure non sei convinto di avere tutte le informazioni di cui necessiti per prendere la decisione migliore, non farti problemi nel manifestarlo ai tuoi colleghi. La sincerità e l'umiltà pagano sempre. I tuoi colleghi apprezzeranno il tuo atteggiamento e riuscirete a costruire una relazione basata su fiducia e stima, due sentimenti che sono alla base dei team vincenti.
Tutto ciò che ha a che fare con il digital oggi è quasi sempre nuovo ed in continua evoluzione e solo con il pensiero laterale è possibile creare prodotti che abbiano un valore per l'utilizzatore finale. Ritenersi un impostore nel mondo del product management è il moderno "so di non sapere" socratico ed è quello che ci spinge a ricercare, studiare per trovare le soluzioni che ancora non sono state pensate e che saranno le idee distruptive di domani. Quindi ben venga avere incertezze e non essere troppo sicuri di se stessi.