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  • Immagine del redattoreAlessandro Salvati

So di non sapere e la filosofia dello sperimentare




Se lavori in un'azienda di prodotto, sicuramente ti sarà capitato spesso di sentire frasi come: "non sperimentiamo abbastanza", "non c'è tempo di sperimentare", ecc. Questa purtroppo è una costante che accomuna molte realtà del mondo digital e, in molti casi, una delle principali cause di fallimento di queste ultime. Le aziende sono tutte accumunate da un peccato originale: vorrebbero seguire il processo sviluppo-misuro-imparo ma, per mancanza di un giusto mindset, finiscono per rimanere intrappolati nel loop progetto-sviluppo-lancio (ma quando imparo?)


Quante volte ti è capitato di evitare di iniziare un esperimento perchè non avevi abbastanza dati, o data analyst, oppure c'erano problemi di infrastruttura? Sicuramente tante, ma è stato davvero quello il motivo per cui hai deciso di non sperimentare? La risposta ovviamente è no. Hai deciso di non far partire quel determinato esperimento perchè, per quanto ad ogni riunione di prodotto o meeting con il management si è parlato di processi e tool per iniziare a sperimentare in maniera più strutturata, non si è mai parlato della filosofia che ci deve essere per abbracciare questo mindset.


Mi sono trovato di fronte agli stessi quesiti anche io e per questo ho pensato di buttare giù una lista di principi legati alla sperimentazione che accomunano le moderne aziende di prodotto capaci di guidare il cambiamento di interi settori.

 

Principio n° 1: Imparare è l'unica cosa che conta


L'obiettivo di ogni esperimento non è sperimentare ma Imparare. Se sapessimo già a cosa ci porta l'esperimento che stiamo conducendo con estrema certezza, allora vuol dire che staremmo sbagliando qualcosa.


Sperimentare significa voler abbracciare l'incerto o come direbbe qualcuno più bravo di me "Sapere di non sapere"

Immagina se un giorno il CEO di un'azienda quotata si presentasse agli investitori dicendo: "Signori, non abbiamo idea, tra le mille idee di prodotto che abbiamo in backlog, cosa funzionerà e cosa invece sarà un fiasco totale". Immagino già il titolo in borsa il giorno dopo...

Quello che invece succede spesso è che le aziende pensino di sapere e decidano di non sperimentare perchè non credono di poter imparare dai propri esperimenti.

Ci sono svariate ragioni per cui non lo fanno. Spesso anche a me è capitato di dire: "è un must-have", "tutti i competitor ce l'hanno" oppure, "ce lo chiedono gli utenti, cos'altro dovremmo imparare?" O ancora peggio uno degli elefanti nella stanza parla con un amico che gli parla di un problema di prodotto e subito questo si trasforma in: ce lo chiede il mercato. Oppure i casi in cui c'è la roadmap da seguire: "prima quello, perchè sicuramente serve, poi vedremo".

Tutto questo si traduce in una dicotomia per cui nella riunione A si chiede ai team di sperimentare e nella riunione B si presenta la strategia chiedendo ai team di eseguire una roadmap piena di idee non supportate da dati.

Il risultato? I team si ripetono ogni giorno agli standup: "dobbiamo sperimentare!", ma poi qualcuno si alza e dice: "si dai lo faremo quello che conta davvero è lanciare sul mercato la feature x, arrivare all'output y entro il quarter".

Potremmo scrivere un libro solo parlando di fallimenti eccellenti di aziende che pensavano di non dover imparare (es. Kodak, Blockbuster i più famosi), che non c'era più nulla da sperimentare ed invece non è stato così.

Principio n° 2: Trust data not opinions


La prima cosa da fare per evitare di incorrere nei problemi che ho descritto sopra è definire chiaramente che imparare è più importante di deliverare. Questo si può fare solamente stimolando la curiosità e promuovendo l'umiltà negli atteggiamenti. Meno buzz words e "lo so io come si fa" e più "qual'è il tuo punto di vista?", "lo testiamo?" Ma il punto fondamentale rimane quello di chiedere a tutti di partire dai dati e non dalle opinioni. Pensare di sperimentare e di imparare senza partire e poi consultare i dati è come pensare di fare una torta senza conoscere la ricetta, ma ti dirò di più, significa pretendere di rifare la stessa torta che miracolosamente era uscita decente dopo n tentativi, senza essersi segnati le dosi, gli ingredienti e i procedimenti con cui ci si era riusciti.


Principio n° 3: Focalizzati sugli outcome


Cambiare gli obiettivi focalizzandosi sui risultati e non sugli output è l'unico modo per evitare che i team pensino sia più importante scrivere una linea di codice in più piuttosto che raggiungere quel determinato obiettivo. Solo così si può innestare una cultura della sperimentazione.


Principio n° 4: Puoi imparare e deliverare sul mercato allo stesso tempo e senza impattare la velocità!


Qui viene fuori un altro dilemma che spesso si presenta in azienda quando si parla di sperimentare. Spesso si crede che sperimentare impatti negativamente sulla velocità. La verità è che molto spesso si sottovaluta il grande valore che si crea quando i processi di discovery e delivery si riescono a portare avanti in parallelo portando sul mercato piccoli miglioramenti incrementali basati sulla sperimentazione continua.

Un esempio: è meglio sviluppare per un anno la funzione dell'anno per poi accorgersi che nessuno la vuole, oppure testarne l'efficacia prima accumulare feature che poi dovranno essere mantenute (con tutto il debito tecnico e problematiche annesse?) Allo stesso tempo addirittura potresti scoprire di aver accorciato il time to value e imparato che alcune delle cose che avevi pensato all'inizio non servivano nemmeno.


Principio n° 5: Non si impara solo sperimentando


Questo principio è in contraddizione con gli altri? Assolutamente no. Il metodo scientifico si basa sulla sperimentazione ma questo non significa che gli scienziati abbiano smesso di fare ricerca. Per cui non dimenticare mai di continuare a chiedere ai tuoi utenti, fare analisi di mercato. parlare con i competitor se possibile e ricercare punti di vista diversi dal tuo.


Principio n° 6: Divertiti nello smentirti


Metti sempre alla prova quello pensi di aver imparato.

Ma soprattutto non pensare che ciò che hai imparato possa valere per sempre. Non smettere di misurare l'impatto e di sperimentare nuove soluzioni che possano permetterti di continuare ad imparare in maniera esponenziale. Iterare negli esperimenti non è un nice to have, è un must have!


 

Ma andando sul pratico come fare per adottare questi principi in azienda e non cadere nella trappola del non sperimentare e del loop progetto-sviluppo-imparo?


Non aspettare che il cambio di mindset arrivi dall'alto. Se vedi limiti invalicabili a livello dati in azienda, inizia nel tuo piccolo a fare ricerca a sperimentare tutto lo sperimentabile. Coinvolgi il tuo team, tramite workshop, crea una cultura interna che si basi sul dato e non sul secondo me. Non avere fretta però, questi cambiamenti necessitano di tempo e fatica. Fai un passo alla volta, condividi i risultati e cosa hai imparato con chiunque in azienda e lavora sullo storytelling per coinvolgere tutti gli stakeholder possibili, incluso il management. Non abbatterti e ricorda i 6 principi, impara.

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